il bambino è geneticamente “programmato” per muoversi; dentro esiste una spinta che lo porta irrefrenabilmente e veementemente a muoversi. Il bisogno di muoversi nell’infanzia è irresistibile. Perciò, il movimento è essenziale alla vita.
È quanto ci confermano gli studi oggi, i bambini che “funzionano” bene sono quelli che fanno veramente i bambini, non quelli che si comportano come adulti in miniatura.
Un bambino per definizione non sta fermo, non sta seduto, non cammina. Corre.
I bambini normali sono quelli che vogliono muoversi, saltare, rotolare.
Ecco perché, nei primi anni di vita continuano a ricercare e prediligere tutte quelle esperienze motorie che danno loro la sensazione di sentirsi “sballottati”, girati, capovolti, “centrifugati” e che sono in presa diretta con le loro emozioni e con la loro psiche. L’emozione che provano durante queste esperienze è così forte che percepiscono il loro corpo come un “contenitore” di cose buone, di parti buone di sé.
Cara mamma, caro papà, devi sapere che attraverso queste esperienze motorie, che potrebbero sembrarti addirittura “sconfinanti”, il bambino manifesta la sua l’intelligenza senso -motoria. Si tratta una modalità di movimento tipica e caratteristica di tutta l’infanzia attraverso cui il bambino fa esperienza di tutti gli usi possibili del corpo, vissuti con potente intensità non solo fisica, ma anche emotiva: rotolamenti, cadute, salti spinte, arrampicate, scivolate, giri vorticosi su se stessi, contatti molto forti, dirompenti.
Il centro di interesse è, infatti, dentro al movimentostesso, la sua attenzione ancora per molto tempo (fino ai 9/10 anni circa!) non è al risultato, alla performance, ma nell’attività in sé, sia essa una corsa, un salto, il “semplice” salire e scendere le scale. Il piacere e l’emozione stanno nell’usare le potenzialità del proprio corpo, senza un obiettivo misurabile o un controllo.
“Un altro sforzo che il bambino è portato a compiere è quello di salire le scale; per noi ciò ha uno scopo, per lui non lo ha. Una volta arrivato in cima egli non sarà soddisfatto, ma tornerà al punto di partenza per completare il suo ciclo, e lo ripeterà molte volte”, perché ciò che importa è “la gioia di risalire, la gioia dello sforzo”.
Maria Montessori
Il movimento è uno strumento importante messo a disposizione del bambino dalla natura perché possa crescere ed evolversi nel suo percorso di vita.
A noi adulti sta il compito di non diventare di ostacolo: “Stai attento!”, “Non correre!”, “Non saltare perché rischi di farti male!”. Dobbiamo invece favorire e incoraggiare il movimento anche quando l’attività motoria dei nostri bambini sembra al limite del rischio, perché si tratta di esperienze che aumentano la loro sicurezza nelle proprie competenze motorie, ma soprattutto risultano importanti per l’”allenamento psichico-emozionale” che offrono.
Attraverso il movimento, ci dice Maria Montessori, i bambini lavorano per costruire la loro mente, la loro psiche, l’uomo e la donna che saranno domani.
Sono molto tristi le conseguenze a lungo termine che possono essere causate dall’aver ostacolato la libera espressione corporea dei bambini che, in questo modo diventeranno inibiti, bloccati, impacciati nei movimenti. Magari “sfoggeranno” un linguaggio sofisticato, evoluto, ricercheranno prevalentemente attività più “intellettive” e meno coinvolgenti sul piano corporeo. A uno sguardo poco attento potrebbero sembrare bambini molto maturi, degli adulti in miniatura. Ma i bambini “reali” sono quelli che fanno i bambini, non quelli che si comportano come gli adulti.
Dall’altra parte, se non li aiutiamo a incanalare in giuste modalità espressive il movimento, avremo bambini ipereccitati, incontenibili, incontrollabili che rischieranno continuamente di farsi male o di fare male agli altri, incapaci di vedere o prevedere eventuali pericoli.
Sia nell’uno che nell’altro caso si manifesta la difficoltà a vivere una tappa fondamentale della propria crescita che viene letteralmente “saltata”, perché non esistono le condizioni necessarie al soddisfacimento del bisogno di movimento del bambino. Si va a creare, in questo modo, un “buco” nel percorso evolutivo che può impedire uno sviluppo armonioso.
Il movimento è vita per i bambini. Stiamo attenti a non imporre le “nostre” regole sull’uso del loro corpo. Permettiamogli, invece, di sviluppare la loro intelligenza entrando in contatto con la realtà attraverso il movimento, per trovare quelle risposte sensoriali che possono guidarli nel loro sviluppo psichico.
“Qualunque attività d’intelligenza ci avvenga di osservare nel bambino, anche se ci sembra assurda o contraria ai nostri desideri (purchè, naturalmente, non dannosa per lui), noi non dobbiamo intrometterci, perché il bambino deve completare il ciclo della propria attività”.
Maria Montessori
Grazie Daniela Scandurra (pedagogista Montessoriana)